Padova Stalker – mancava la ciliegina sulla torta.
- 22 / 07 / 2023 315 Views
ROMA - Nel descrivere i fatti, nel precedente articolo dal titolo “Che Dio c’è la mandi Buona – La magistratura e l’atto dovuto”, avevamo un brutto presagio, ma ancora era presto.
Mentre il collega lotta in terapia intensiva per salvare disperatamente l’arto, ogni carabiniere si medesima nella stessa situazione domandandosi se avrebbe utilizzato l’arma con gli stessi criteri o procedure, per salvare il compagno. La domanda è superflua, la risposta è solo una: tutti l’avrebbero fatto, e tutti si sarebbero presi la responsabilità di risponderne in sede penale, e tutti avrebbero vinto come premio l’atto dovuto.
Per il carabiniere, la vita del collega, del cittadino, dell’essere umano è sacra e deve essere tutelata ad ogni costo, anche neutralizzando il pericolo con l’obbligato uso delle armi letali in dotazione, anche perché unico strumento in dotazione. Purtroppo, le margherite non le hanno ancora distribuite, ma ci siamo vicini.
Avviso di garanzia quale atto dovuto, di che ? Garanzia di cosa? Perché?!
Spesso critichiamo la magistratura per gli atti dovuti, con il solo unico e ricorrente pensiero: ci fosse una volta che ravvisino l’uso legittimo delle armi. Ma oggi no! Spostiamo il tiro e puntiamo su chi ha il dovere, l’obbligo e il potere di cambiare le norme, cioè, chi ci governa da anni dove tanti parlano bene e razzolano male. Sì! La politica. Quella politica che aveva promesso di intervenire. Ricordiamo alcuni, come l’onorevole Maurizio Gasparri, i ministri Salvini e Tajani e tanti altri onorevoli, che in data 14 ottobre 2020 hanno loro stessi sostenuto e manifestato con interventi dal palco, allestito per l’occasione in Piazza del Popolo, unitamente a migliaia di colleghi della Polizia di Stato aderenti al SAP (sindacato autonomo di Polizia) e migliaia di aderenti al SIM Carabinieri, provenienti da ogni parte d’Italia, rivendicando le garanzie funzionali, quelle garanzie oggi dimenticate, quelle garanzie che i lor signori hanno promesso e che non trovano spazio in un governo troppo impegnato nella sicurezza di tutti, dei clandestini, dei pacifisti dei cani e dei gatti, spiagge e ombrelloni, tranne che, dei cittadini in uniforme. Pare che, ogni volta che qualcuno vada al governo, finiscano i soldi e si diventi obiettori di coscienza, con tutto il rispetto di quest’ultimi.
La riforma della giustizia che estingue l’abuso d’ufficio, limita le intercettazioni, la riforma che parla di associazione esterna di stampo mafioso e tanto altro, dimentica chi sono e cosa sono gli operatori di polizia. Dopo le elezioni tutto tace, facciamo fatica a dire che stavamo meglio quando stavamo peggio, perché non distinguiamo il peggio. Speriamo, che quanto prima, il nostro Ministro della Difesa Guido Crosetto, verso il quale riponiamo grande stima e fiducia, faccia delle serie riflessioni e si faccia promotore sulle garanzie funzionali e sulla riforma della giustizia militare dove i Tribunali militari sono strapieni di soli carabinieri anche per “starnuto abusivo”, prossimo reato da inserire sul Codice penale militare. A pochi possiamo suggerire oggi il nostro lavoro fatto oggetto di insulti, aggressioni, avvisi di garanzie e ore su ore fino a che non giunge l’atto della quiescenza dove scopri di aver maturato 65% dello stipendio in un Italia dove negli ultimi 30 anni i salari sono aumentati dello 0.3%.
Il SIM CARABINIERI chiede nuovamente con forza che, prima dell’iscrizione nel registro della notizia di reato, il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello territorialmente competente effettui una previa valutazione di garanzia dei fatti aventi origine e causa nel servizio di Polizia e, con atto motivato, disponga l’archiviazione qualora le condotte degli operatori di polizia rientrino nelle ipotesi di cui agli articoli 51, 52, 53 e 54 del Codice penale.
Ci sarà un altro 20 ottobre?
Chi verrà questa volta?
SIM CARABINIERI
Il Segretario Generale Nazionale
Antonio Serpi
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