Green pass per le mense militari: perché no ai buoni pasto, cosa c’è dietro ?

  • 30 / 08 / 2021 230 Views

ROMA – Assistiamo in questi giorni alla pubblicazione, sui social, di numerose foto di colleghi della Polizia di Stato che consumano il pasto in luoghi di fortuna, con reazioni stupefatte da parte di tutti, come se si trattasse di un qualcosa mai visto.
Ed ecco che subito il pensiero va a tutti quei colleghi Carabinieri che da anni consumano i pasti in luoghi di fortuna, vedi durante l’ O.P., dove proprio i colleghi della Polizia sono spesso beatamente seduti al tavolo del ristorante, contrariamente a noi.
Sono “secoli” che chiediamo di avere i buoni pasto in alternativa alla consumazione in luoghi di fortuna, spesso inadatti ed antigienici, ad esempio sui mezzi adibiti all’ordine pubblico, in compagnia di materiali vari e di armamento e, soprattutto, con modalità non propriamente aderenti alla richiesta “distanza di sicurezza”. Oppure in mense al limite della dignità sanitaria e culinaria, serviti spesso anche a brutto muso dai sottopagati addetti alle mense che, silentemente, si sfogano su noi Carabinieri pur di mantenere il posto di lavoro.
E qui nasce spontanea la domanda: chi sono i veri aguzzini di questo personale e dei carabinieri ? Le ditte o, magari, chi gli impone contratti al massimo ribasso ?
E se le ditte omettono di osservare le prescrizioni imposte dai contratti facendo si che si configuri il reato previsto e punito dall’ 355 del c.p., “inadempimento di contratti di pubbliche forniture” dove stanno quei soggetti deputati a far rispettare la legge ? Cosa fa l’Amministrazione per far si che i Carabinieri, “invitati” a consumare i pasti in caserma, mangino bene ?
Questa ennesima ma nuova problematica [continua a leggere]

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